Sanità: tornare a garantire l’universalità del sistema che oggi è entrata in crisi

Nota stampa

Ho letto con attenzione le prese di posizione dei partiti di centrodestra -attualmente maggioranza di governo- e del sindaco Daviddi con la lista noi per Casalgrande, sull’archiviazione da parte della presidenza dell’assemblea legislativa regionale della raccolta firme presentata dal primo cittadino, in rappresentanza di alcune migliaia di firmatari.

Per capirne le ragioni, basterebbe una lettura della delibera in cui si evidenzia che le istanze sono state risolte, poiché il Pronto soccorso è stato riaperto e l’automedica per il distretto di Scandiano è attiva h24: decadono le ragioni stesse della petizione. In realtà la polemica è politica, proprio perché la sanità rappresenta sì un bene pubblico da difendere, ma è altrettanto vero che su questa tematica i cittadini, a pochi mesi dalle elezioni, sono estremamente sensibili.

Eppure, dove sta la coerenza della destra, che proprio in questi giorni sta riducendo i fondi del PNRR sulla spesa sanitaria? Mentre scrivo, sul PNRR vengono apportati tagli per 800 milioni sui servizi di base, i piccoli ospedali, il sostegno alle fragilità; proprio i comparti che impattano sulla vita delle persone, che non possono ricorrere alla sanità privata, e che sta conoscendo un’impennata nella spesa delle famiglie. Questo governo non è in grado di rispondere né alla comunità dei servizi ospedalieri, né allo stesso ministro Schillaci che evidenzia che la sanità è sotto finanziata per 4 miliardi di euro; molte regioni rischiano il dissesto, per la mancata copertura delle spese straordinarie in epoca COVID e per l’aumento delle spese energetiche. Un impatto che, per la nostra regione, è di 940 milioni di euro in soli tre anni.

Nel contesto locale, dove sta la coerenza del sindaco Daviddi, il quale lamenta il non ascolto verso i firmatari della petizione, quando egli si rifiuta di rappresentarli nelle riunioni Istituzionali come il CTSS del 18 aprile con l’assessore Donini, dove si discuteva proprio della riforma dell’emergenza urgenza? Dov’è la coerenza di, quando, all’annuncio di mantenere l’auto medica a Scandiano, esprimeva soddisfazione, non riconoscendo il lavoro politico (non suo) che c’è stato dietro a tale scelta?

Si può continuare a essere populisti, il che rappresenta una porta sempre aperta per chi proviene da esperienze civiche e gode nel non ritenersi di destra o di sinistra. Da parte mia, preferisco anteporre ai calcoli elettorali gli interessi della comunità, concentrandomi sulle difficoltà del SSN: un sistema che ha bisogno di essere riformato e sostenuto. Occorre confrontarsi con chi lavora negli ospedali, gli stessi che, durante il Covid, chiamavamo eroi: ragionare di mancata valorizzazione delle professioni, carenza di personale, inceppamento del turn over.

Occorrerà, anche alla luce delle nuove tecnologie, offrire risposte in merito alle diagnosi rapide e all’appropriatezza della cura, alla gestione degli accessi ai PS; e soprattutto tornare a garantire quell’universalità del sistema che oggi è entrata in crisi. Capisco che, di fronte a tanta complessità, non ci sia spazio per le comparsate del sindaco Daviddi: ma mi auguro che anch’egli abbandoni la propaganda mettendosi dalla parte dei cittadini per comprendere le trasformazioni che stanno avvenendo e dialogando con le istituzioni preposte, cosa che questo governo di destra dimostra di non fare con i tagli al PNRR.

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