Aumentare il potere d’acquisto delle famiglie. Un impegno da rispettare

Newsletter del 15 luglio 2023

Negli ultimi giorni le vicende della ministra Santanchè e del presidente La Russa, le esternazioni della ministra Roccella, lo scontro tra politica e magistratura, hanno prodotto qualche imbarazzo alla compagine di governo, che ne evidenziano chiaramente un profilo politico inadeguato per la guida del Paese. A maggior ragione se per affrontare i problemi principali legati al potere d’acquisto delle famiglie e all’incremento dei salari, l’unica proposta è ancora quella della social card “Dedicata a te”, poche risorse che penalizzano chi ha reali necessità.  

Per questa ragione in questa, in questa newsletter, vorrei illustrare due proposte di legge che abbiamo presentato come opposizione a sostegno proprio di argomenti centrali dell’azione di governo.

La prima iniziava di cui vorrei parlarvi è il ddl contro il caro mutui presentato al Senato. Negli ultimi mesi migliaia di famiglie sono rimaste coinvolte dall’aumento delle rate dei mutui ipotecari, in particolare per quelli a tasso variabile, aumenti repentini e consistenti a cui, in molti casi, non è possibile far fronte con il reddito a disposizione. Inoltre, nei prossimi mesi i tassi d’interesse saranno destinati a salire ancora, dato che la Bce innalzerà nuovamente i tassi d’interesse per contrastare gli effetti dell’inflazione.  

Come Partito Democratico abbiamo quindi presentato un disegno di legge che propone alcune misure per sterilizzare l’aumento in atto delle rate dei mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale, il potenziamento del Fondo di solidarietà mutui prima casa, un intervento per aiutare chi è stato maggiormente colpito dall’incremento delle rate mensili del mutuo ipotecario, il potenziamento del Fondo di garanzia per la prima casa e il rafforzamento delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della casa di abitazione. 

La seconda iniziativa meritevole di attenzione è la proposta di legge presentata dalle opposizioni, PD, Azione, AVS, M5S e +Europa,sull’introduzione del nostro Paese del salario minimo orario. Una proposta molto importante che riguarda un tema fondamentale come quello del lavoro e per la sua genesi, infatti nasce come iniziativa comune dell’opposizione che ha unito le forze alternative alla destra in una battaglia comune di civiltà. 

Alcuni dettagli della proposta: al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore; a ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, venga comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali; la giusta retribuzione così definita non riguardi solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo; conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, sia istituita una Commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario; sia disciplinata e quindi garantita l’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso; sia riconosciuta per legge l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati; sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso. 

Infine, la prossima settimana è previsto l’arrivo in Commissione e in Aula del decreto Alluvione. Sarà la prima occasione per verificare l’andamento dello stato dei lavori dopo la nomina del commissario Figliuolo e per capire se c’è ancora disponibilità da parte del governo Meloni, che è stato così attento e celere nei primi giorni di emergenza, di continuare a sostenere la Regione l’Emilia-Romagna che ha bisogno di un sostegno importante e fondamentale per la ricostruzione stimato per circa 9 miliardi di euro di costo complessivo. Nei prossimi giorni vi terrò sicuramente aggiornati.

Scrivetemi a info@andrearossipd.it

Alla prossima newsletter.

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