Interrogazione al Ministro della Transizione ecologica

Per permettere lo sviluppo ulteriore e l’uso sempre più razionale di innovazioni tecnologiche in questa fase complessa

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA – Per sapere – premesso che:

Premesso che:

Una della caratteristiche del sistema elettrico è la necessità di garantire in modo continuo e costante il bilanciamento fra la richiesta e l’offerta di energia e TERNA garantisce questo equilibrio, mediante un idoneo sistema di controllo, utilizzando un apposito mercato dove acquista i “servizi” necessari. Per lo più ad oggi questi servizi di “flessibilità” vengono soddisfatti mediante l’uso centrali elettriche a combustibile fossile.

Dal novembre 2018 le UVAM (Unità Virtuali Abilitate Miste) consentono di abilitare al mercato dei servizi gli aggregati di unità di consumo (UVAC) e di unità produzione e sistemi di accumulo (UVAP) .

A dicembre 2021 risultavano qualificate più di 220 UVAM con una potenza pari a circa 1280 MW e con 1072 POD (Point of Delivery) ed a seguito delle aste 2021 risultavano assegnatari di capacità 17 BSP ( Balancing Service Provider).

Lo sviluppo delle UVAM costituisce un interessante opportunità di utilizzare la flessibilità degli aggregati di consumo, produzione (e stoccaggio) per la risoluzione dei problemi di congestione, bilanciamento e riserva (secondaria e terziaria) attraverso la modulazione delle proprie attività. Da dati di stampa si può evincere come nel caso di UVAC il costo marginale di modulazione (caso 1MWh prelievo in rete) sia all’incirca di 75 euro/MWh e il prezzo di esercizio UVAP, desunto da progetti pilota, potrebbe essere 400 euro/MWh, migliorativi rispetto alle condizioni medi di prezzi nel mercato di bilanciamento.

Oltre l’aspetto economico, l’uso più esteso delle UVAM pare benefico anche in sostegno alla prevenzione di possibili Black Out per i quali il piano esistente include (a fianco degli interrompibili) anche le utenze che rientrano in meccanismi di controllo del carico (Demand Response). Dati di calcolo pubblicati sembrano indicare che se un 65% della capacità industriale seguisse in modello UVAM verso mercato dei servizi di bilanciamento equivarrebbe ad un minor consumo su base annua di 9,08 miliardi di metri cubi di gas.

I diversi progetti UVA – (consumo, produzione, miste) hanno goduto sino ad oggi di circa 220 MEuro di sostegno dalla bolletta, a fronte di un contributo al sistema elettrico nazionale irrilevante sia in termini energetici che economici, mentre sembra opportuno e necessario adeguare tutte interfacce tecniche fra DSO e TSO per premettere uno sfruttamento più efficace di questa opportunità.

Per sapere :

Se quanto espresso in premessa risponde al vero e quali siano le intenzioni del Ministero, per quanto di sua competenza, per permettere lo sviluppo ulteriore e l’uso sempre più razionale di tali innovazioni tecnologiche in questa fase complessa.

Presentatore
On. ANDREA ROSSI

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