È il momento della responsabilità: il dovere della politica è servire

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Il silenzio dei giorni scorsi è stato la conseguenza degli importanti avvenimenti che sono accaduti: mentre scrivo, il presidente incaricato Mario Draghi sta dialogando con i principali attori politici italiani, per costruire quello che, a tutti gli effetti, potrebbe essere il governo del rilancio e della stabilità per il nostro Paese.
 
Nonostante il futuro possa, come mi auguro, essere positivo, la caduta del governo Conte è stata l’occasione per svolgere una riflessione autentica e complessiva sul nostro ruolo di parlamentari, facenti parte della maggioranza. Proprio perché, dall’inizio della mia carriera politica, ma già ben prima, quando ero un semplice appassionato e militante, sono sempre stato convinto che il dovere della politica fosse quello di servire e sviluppare l’etica della responsabilità.
 
Pertanto, nelle scorse ore, ho preferito il silenzio, poiché esso risulta essere più rispettoso di tante e troppe parole. Sento che in me, il discorso di martedì del Presidente Mattarella, ha davvero lasciato il segno; c’è una responsabilità, certo, di chi ha prodotto una crisi al buio generando incertezza, ma c’è una responsabilità di una intera classe politica, che sento anche mia.
 
E quando questo succede bisogna avere l’umiltà di chiedere scusa. A prescindere dal grado di responsabilità, perché comunque si è parte. Può essere utile, per sentirsi con la coscienza pulita, scaricare su altri la responsabilità, ma le parole del Presidente sono state parole dure: per chi ha governato, per chi dall’opposizione ha strumentalizzato ogni iniziativa, per chi chiedeva il voto in un momento drammatico del nostro Paese, paragonabile solo al primo dopoguerra. 
 
L’anagramma di Politica è ‘il capito’: adesso è il momento di capire e comprendere le preoccupazioni, la paura, le ansie, i desideri e le speranze degli italiani, dare a loro risposta. Sono anche gli impegni che ha sottolineato il Presidente della Repubblica: situazione sanitaria e vaccini, utilizzo delle risorse del recovery, sostegno alle situazioni di crisi occupazionali, supporto alle tante categorie che da ormai un anno vedono più che dimezzati i propri ricavi.
 
È il tempo di fare politica, abbandonando l’interesse di parte, il proprio tornaconto personale per fare quello che tanti amministratori locali fanno quotidianamente, ma con la consapevolezza dì operare nell’interesse comune. Perché questo è il nostro compito, questo è stato il mio modo di agire nei diversi impegni istituzionali passati. Perché dopo queste settimane gli italiani sono stati anche troppo pazienti.
 
La strada tracciata dal Presidente Mattarella a partire dall’incarico a una personalità come quella di Mario Draghi, è quella giusta, non per fare abdicare, ma per rafforzare le Istituzioni e di conseguenza i suoi stessi interpreti. 

Ora è il momento della responsabilità, è il momento di rimboccarsi le maniche di fronte alle parole del Presidente e di fronte a una figura di alto profilo.
 
Infine al Presidente Conte, il quale ha gestito la difficile fase di pandemia avendo a cuore l’unità del Paese e la tenuta della maggioranza parlamentare, ho inviato un mio sincero e doveroso ringraziamento.
 
Mentre il ruolo della politica, ne sono certo, ritornerà centrale, facendo tesoro delle considerazioni che, da parte mia, ho espresso nell’intervento che ho condiviso, continua il lavoro parlamentare puro, e quotidiano, sulle tematiche della Commissione. L’impegno di questi giorni, che ha registrato un leggero stop a seguito delle consultazioni per il nuovo governo, si concentra sull’approvazione dei 5 decreti legislativi sullo sport (albo degli agenti sportivi, lavoro sportivo, semplificazione su impiantistica, registro delle società e sport invernali i temi trattati): di tre di essi, sono relatore di maggioranza. 
 
Sul fronte dello Sport, infatti, è arrivato un nuovo e positivo segnale di ripartenza dal CTS, con la riapertura, dal 15 febbraio, degli impianti sciistici nelle zone gialle: in attesa dell’opportuna regolamentazione, sono lieto per tutte quelle persone che vivono e lavorano intorno al mondo dello Sci, e che contribuiscono, con il loro lavoro, a rendere vive le nostre valli e le nostre meravigliose zone appenniniche e alpine.
 
Se lo Sport invernale, riparte, anche l’economia non si ferma: accolgo con favore la notizia di un investimento molto importante per un settore fondamentale come quello dell’automobile in Emilia-Romagna. Il gruppo cinese FAW (il più grande produttore di auto in Cina) e l’americana Silk EV, investiranno un miliardo per dare vita a un polo produttivo e di ricerca dedicato alla creazione di auto intrecciando il design Made in Italy e la sostenibilità. È il frutto di un ottimo lavoro da parte di tutta la Regione Emilia-Romagna, un vero orgoglio per il distretto della Motor Valley. 
 
Chiudiamo questa newsletter all’insegna della speranza della sconfitta del vaccino: saranno somministrati a insegnanti, forze armate, forze dell’ordine, i lavoratori nei servizi essenziali, il personale e la popolazione nelle carceri, e quello dei luoghi di comunità, i vaccini AstraZeneca, all’insegna della riduzione del contagio. Mentre i vaccini che offrono copertura maggiore saranno, come sempre, dedicati alle categorie a rischio (operatori sanitari, ospiti delle Rsa e over 80), proprio ai fini di abbassare al massimo la letalità di un virus che per questi soggetti è estremamente pericoloso. Una scelta strategica che segna un altro importante tassello nella lotta al Covid che continua a opprimere l’Italia e il mondo intero.

Volevo rivolgermi a voi in modo diretto, sincero, senza filtri. In queste ore ho preferito il silenzio, risulta essere più rispettoso di tante e troppe parole. Sento che in me, il discorso di martedì del Presidente Mattarella, abbia lasciato il segno; c’è una responsabilità, certo, di chi ha generato una crisi ancora incomprensibile agli occhi degli italiani, ma c’è una responsabilità di una intera classe politica, che sento anche mia.

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