Nota Stampa
In questi giorni il Parlamento è stato impegnato nella conversione del cosiddetto Decreto Sicurezza, un provvedimento che contiene misure che non condivido, un provvedimento panpenalista che aumenta reati e inasprisce pene, riducendo spazi di libertà.
Con la bocciatura ieri sera durante la discussione del provvedimento, dell’Ordine del Giorno dedicato al rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine nella città di Reggio Emilia, il Governo di centrodestra ha dimostrato ancora una volta la distanza tra il proprio racconto propagandistico sulla sicurezza e la concreta volontà di dare risposte ai cittadini.
Reggio Emilia è una città che, negli ultimi decenni, ha conosciuto una significativa crescita economica e demografica, affermandosi come modello di coesione sociale, innovazione e qualità dei servizi pubblici. Una crescita che, anche grazie ai flussi migratori, richiede però politiche pubbliche in grado di governarne gli effetti – per evitare che si creino fenomeni di marginalità o insicurezza.
Il Comune di Reggio Emilia, consapevole di questa responsabilità, ha agito con serietà: intervenendo sulla riqualificazione urbana, investendo nei quartieri e lavorando sulla prevenzione del degrado e sulla sicurezza percepita. Non da ultimo, ha richiesto – ascoltando le preoccupazioni dei cittadini – il supporto dell’Esercito tramite l’operazione Strade Sicure in aree sensibili come la stazione storica.
Ma la sicurezza è e deve restare una responsabilità dello Stato. Eppure oggi a Reggio Emilia le forze dell’ordine necessitano di un potenziamento numerico, adeguato per una città dinamica, in trasformazione, che merita attenzione e un presidio continuativo del territorio.
Con il voto contrario del Governo all’Ordine del Giorno che chiedeva semplicemente un rafforzamento degli organici delle forze di polizia sul territorio reggiano, si è negato un atto concreto, non ideologico, né simbolico: un’azione necessaria per garantire la sicurezza reale, non quella evocata dagli slogan.