Ex Reggiane: un approccio collegiale per affrontare la situazione nel rispetto di tutti

Nota stampa

Un concerto di attori (Comune, diocesi, Stu Reggiane, Ausl, Regione e forze dell’ordine) ha consentito, con tempi più rapidi del previsto, di affrontare la situazione delle Ex Reggiane nel rispetto totale di tutti. 

Non sono state mandate le ruspe, come gradirebbe qualcuno della Lega e di Fdi e come raccomandano, di fronte a problemi sociali, anche esplosivi, come questo. Mi dispiace per loro che da oggi avranno un argomento in meno su cui dichiarare quotidianamente, e un tema in meno su cui convogliare l’odio sociale o la conflittualità, sottraendosi alla riflessione e alla voglia di comprendere i problemi in profondità, ma offrendo facili risposte di pancia ai cittadini.

Credo invece sia stata affrontata con concertazione e anche con immensa fatica una situazione di certo molto difficile sia per chi risiedeva alle Reggiane nella piena illegalità ma a volte nella marginalità estrema e nella sofferenza, sia per i residenti (raccolti in un Comitato che ha dialogato costantemente con il Comune e gli altri) che più volte hanno denunciato una situazione di certo pesante e insostenibile. L’area intera era diventata una immensa e profonda cicatrice nel cuore di Reggio, con una divisione tra la città che tutti conosciamo e la città degli invisibili e della disperazione. 

Proprio per questo, credo che la scelta dell’amministrazione comunale, che ha ideato tutta questa operazione Reggiane Off con le forze dell’ordine e le autorità che hanno manifestato una grandissima consapevolezza e attenzione al presidio dell’area, sia stata molto premiante; perché restituisce una serenità di fondo a una zona che è stata per anni senz’altro a rischio infiltrazioni di illegalità e di criminalità. 

Al tempo stesso si rispettano le persone che, per i destini più diversi, erano presenti nelle ex Reggiane e si cerca, per quanto possibile, in presenza di situazioni non clandestine, di collocarle attraverso il nostro sociale, che sia la Caritas o altri canali. Ricordo ai colleghi della Lega che la soluzione prevista ha comportato dei costi gravosi per il Comune perché, ricordiamolo, si tratta di un’area privata su cui il Comune ha svolto un potere sostitutivo; con questa azione ha manifestato la concretezza e la praticità della nostra città, che riesce a trovare delle alternative non minacciose a quelle che sono problematiche sociali oramai molto diffuse in tutte le città, specie del Nord Italia.

E si tratta di un’altra dimostrazione di una idea di un rilancio e di visione della città che i reggiani hanno premiato: anche il completamento del progetto Reggiane off è una delle evidenziazioni del fatto che la città sta cambiando, innestandosi con i progetti ambiziosi di Reggio come la stazione Mediopadana, l’Arena, il Tecnopolo, i progetti sulla zona Stazione e tanti altri. Perché vi è un approccio di fondo, alla base di questa visione: offrire non solo politiche innovative per la riqualificazione urbanistica, ma anche nell’approccio alle città attrattive del futuro, che non si fonda mai sull’egoismo, ma sulla collegialità.

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