Alta Velocità: “Discussione anacronistica. Si ripensi la linea storica”

Gazzetta di Reggio di giovedì 11 giugno 2020

Sulla Gazzetta di Reggio una riflessione sull’Alta velocità che in questi giorni sta occupando le prime pagine dei giornali locali. Ecco il mio pensiero:

“La scelta di Reggio Emilia come fermata strategica dell’area Mediopadana è stata determinata da decisioni politiche di governo maturate a metà degli anni ’90. Una visione di sistema integrato della mobilità che ha rafforzato lo sviluppo e la competitività di un sistema economico e territoriale di area vasta -grazie appunto alla connessione dell’alta velocità- nella direttrice Torino, Milano, Bologna, Firenze e Roma: esso rappresenta uno degli assi infrastrutturali portanti del nostro Paese. La discussione aperta ancora in questi giorni su una nuova stazione dell’AV, seppure legittima per il territorio parmense, è da ritenersi anacronistica rispetto all’investimento fatto con la fermata Mediopadana nella nostra città, che deve ancora sviluppare tutto il suo potenziale. È anche sbagliata per il concetto stesso che sta alla base dell”Alta velocità: caratterizzata da poche fermate, lunga percorrenza, minor tempo possibile. Se di sviluppo e miglioramento della mobilità volessimo parlare, dobbiamo invece ripensare la linea storica sulla via Emilia come una metropolitana di superficie, che collega una parte importante del cuore dell’Italia produttiva come Modena Reggio e Parma; collegare in modo diretto l’autostrada del Sole con la stazione Av; solo così potremmo dare una visione strategica al nostro comparto produttivo per continuare a pianificare e a investire in questi territori così determinanti per il futuro del nostro Paese dopo l’emergenza Covid.”

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