La ripartenza del commercio e delle città. Una buona notizia per le nostre comunità

Da lunedì 18 maggio riaprono ristoranti, bar, negozi, servizi alla persona e strutture ricettive

Lunedì 18 maggio, dopo mesi di stop forzato, riapriranno gli esercizi commerciali la cui attività era stata sospesa a causa dell’epidemia: negozi, bar, servizi alla persona, strutture ricettive e stabilimenti balneari. Sempre nel rispetto della tutela della salute della nostra comunità, e continuando a mantenere alta l’attenzione e osservando le disposizioni sanitarie di distanziamento sociale e attraverso l’utilizzo dei dispositivi di protezione personale, ritengo sia fondamentale la ripartenza del mondo del commercio. Il tessuto della piccola imprenditoria locale è stato uno dei più colpiti nelle fasi di lockdown, rimanendo senza garanzie certe e privo di un arco temporale definito per la ripresa sulla Fase 2.

Queste attività sostengono un bilancio familiare, creano occupazione e posti di lavoro. Senza dimenticare che esse rappresentano un presidio sociale importantissimo per i nostri centri urbani e assicurano vitalità e sicurezza alle nostre città. Nelle ultime settimane, il grido di dolore lanciato dai commercianti ha cercato di far comprendere come non fosse possibile la chiusura fino a fine maggio di tali attività. Questa ragionevole richiesta è stata raccolta e ascoltata dalle istituzioni, a partire dal Presidente Stefano Bonaccini e dai tanti sindaci e rappresentanti politici del territorio.

Nelle ultime settimane, infatti, per consentire la ripresa delle attività, sono state elaborate – grazie al grande lavoro degli assessori regionali e dalle associazioni di categoria – le linee guida per le diverse aree di competenza, ai fini di consentire la ripresa in sicurezza delle attività a partire da lunedì 18 maggio. Un impegno sostanzioso, per coniugare l’apertura con i necessari provvedimenti e i protocolli volti a tutelare la salute pubblica di clienti e operatori.

Sul sito della Regione Emilia-Romagna le linee guida per la riapertura in sicurezza delle varie categorie interessate:

Ristoranti, bar, pizzerie e altri esercizi di alimenti e bevande

Negozi, centri commerciali, mercati e fiere

Alberghi, campeggi, residence, villaggi turistici e marina resort

Spiaggia e mare

Settore benessere acconciatori ed estetisti

DL RILANCIO

Mercoledì 13 maggio è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto Rilancio: si tratta di 55 miliardi destinati a famiglie e imprese. Le misure contenute hanno la prerogativa di sostenere il nostro Paese durante la crisi economica e sociale che stiamo attraversando, ma anche di dare un sostegno alla ripartenza: è un provvedimento di straordinaria importanza per l’enorme quantità di risorse previste. Su di esso si fonda il potenziamento delle tutele per le persone in difficoltà, il rilancio dell’economia, l’aumento della capacità della nostra sanità pubblica, e in generale la protezione di tutte quelle categorie di lavoratori e di aziende che, più di altre, hanno sofferto e stanno soffrendo a causa della pandemia da Covid19.

Una brevissima bozza dei punti fondamentali contenuti del decreto:

REDDITO DI EMERGENZA: un assegno da 400 a 800 euro per le famiglie in difficoltà che non usufruiscono di altri sussidi.

AGEVOLAZIONI FISCALI per le imprese: riduzioni su affitti e bollette per imprese, commercianti, professionisti e attività turistiche; abolizione della prima rata IMU per alberghi e stabilimenti balneari; taglio dell’Irap di giugno per le imprese fino a 250 milioni di fatturato.

CONGEDI e BONUS per le famiglie: congedo familiare fino a 30 giorni e smart working per tutti i dipendenti con figli; bonus baby sitting a partire da 1.200 euro, utilizzabile anche per i centri estivi.

In attesa della lettura del testo definitivo, a questo link troverete alcuni approfondimenti sulla manovra, a cura del Gruppo del Partito Democratico alla Camera dei deputati.

SPORT

Si è tenuta mercoledì alla Camera l’informativa del Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora sullo stato del movimento sportivo italiano, a seguito dell’emergenza in corso derivata dalla crisi epidemiologica da Coronavirus.

Un mondo, quello dello sport, spesso considerato come non meritevole di sostegno economico, nonostante l’importante funzione sociale, educativa e sanitaria che svolge nel nostro Paese. Un’infrastruttura territoriale fondamentale per le nostre comunità: ricordo che lo sport è la terza agenzia educativa per bambini e adolescenti, dopo la scuola e la famiglia. Il Ministro Spadafora, nel suo intervento, ha ricordato lo stanziamento di 1 miliardo di euro tra risorse ordinarie (in quanto già presenti nel bilancio) e straordinarie a favore del movimento sportivo italiano; questa disponibilità è da cogliere con positività e come buon auspicio per affrontare una crisi di sistema che rischia di annullare il futuro di tante società dilettantistiche.

Il nostro impegno come Gruppo del Partito Democratico, anche in sede di conversione del decreto-legge, sarà quello di rafforzare e di sostenere il lavoro del Ministro e del Governo ai fini di:

– implementare le risorse già stanziate, con la costituzione di un “Fondo sport” a fondo perduto;
– confermare il bonus di 600 euro per i lavoratori dello sport per i mesi aprile e maggio;
– riconoscere la cassa integrazione in deroga per i professionisti sotto un determinato reddito lordo;
– sospendere i canoni d’affitto dell’impiantistica sportiva in immobili pubblici;
– dimezzare i canoni d’affitto dell’impiantistica sportiva nei confronti delle proprietà private;
– estendere alle società sportive dilettantistiche iscritte al registro del Coni le stesse possibilità di finanziamento dedicate al sistema delle imprese e contenute nel Decreto liquidità;
– potenziare il bando “Sport e Periferie” per la riqualificazione dell’impiantistica sportiva;
incentivare gli interventi a sostegno delle spese energetiche;
– potenziare lo Sport Bonus per promuovere le sponsorizzazioni private al mondo sportivo.

Sarà partendo da queste proposte che il Partito Democratico continuerà a costruire la propria iniziativa, per non abbandonare le decine di migliaia di sportivi, appassionati e volontari che fanno parte di questo mondo.

Ma lo sport di base vive anche in funzione dello sport di vertice. Ritengo condivisibile la volontà -con la doverosa prudenza nel rispetto della salute dei protagonisti, manifestata anche dal ministro Spadafora per conto del Governo- di riprendere gli allenamenti di squadra a partire da lunedì 18 maggio e, successivamente, e di prevedere il ritorno del campionato di Serie A di calcio. C’è una dimensione sociale che riguarda la passione e il tifo, che coinvolge milioni di italiani, e al tempo stesso c’è una dimensione economica altrettanto rilevante. Lo sport è la terza “industria” del Paese con 5 miliardi di costi diretti, che incidono sul PIL per 1,3 milioni di gettito fiscale riconosciuto all’erario, occupando oltre 120 mila lavoratori, tanto per citare i numeri più importanti che fotografano oggi questa realtà. Per tali ragioni, ritengo che le norme individuate dal CTS sulla quarantena di tutta la squadra nel momento di un riscontro di una positività nel gruppo e le conseguenti responsabilità del medico sociale, dovranno essere ulteriormente valutate, pena l’impossibilità della ripresa dell’intero campionato.

SILVIA ROMANO

È tempo di spegnere i riflettori per lasciare a lei e alla sua famiglia la giusta privacy che meritano dopo mesi dolore. Le sue parole:

“Sentivo che loro e voi avreste guardato il mio sorriso e avreste gioito insieme a me perché alla fine io sono viva e sono qui. Sono felice perché ho ritrovato i miei cari ancora in piedi, grazie a Dio, nonostante il loro grande dolore. Perché ho ritrovato voi tutti pronti ad abbracciarmi. Io ho sempre seguito il cuore e quello non tradirà mai. Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi – è l’appello finale – il peggio per me è passato. Godiamoci questo momento insieme. Vi abbraccio tutti virtualmente forte e spero di farlo presto anche dal vivo. Vi voglio bene”

Silvia è viva, ed è tra noi. Questo è quello che avrebbe dovuto interessarci, reduci come siamo da uno stato di semi-isolamento ben più dorato e ben più confortevole di quello in cui si sia trovata questa giovane donna che ha vissuto in uno dei Paesi più martoriati dal fanatismo islamico. Decidere cosa Silvia avrebbe dovuto credere o fare non è un nostro diritto.

Da parlamentare, non posso che appoggiare la scelta di un Governo, di qualsiasi colore politico esso sia, che non lascia morire i nostri connazionali rapiti e giustamente mette la vita umana al primo posto.

È la differenza tra i democratici e i terroristi di tutto il mondo (inclusi quelli, italianissimi, che rapirono Moro), per i quali la vita altrui è uno strumento di potere e un mezzo per avere denaro. Vorrei sottolineare proprio questo aspetto, in risposta al collega leghista Pagano il quale è intervenuto oggi, definendo Silvia una neo-terrorista, e superando così il limite del rispetto del ruolo che pro-tempore, come parlamentari, siamo chiamati a svolgere.

E se i nostri valori democratici restano intatti, non si può allora lasciare Silvia in balia delle accuse, delle violenze, degli attacchi terribili che si sono scatenati in questi giorni: dov’è il Paese che si era riscoperto solidale e migliore dopo avere sperimentato un’epidemia dalle proporzioni colossali? Pure se ho preferito restare in silenzio, per rispetto ai famigliari, e a tutti coloro che hanno lavorato in silenzio per liberarla, oggi ritengo doveroso intervenire perché sulla vicenda sono stati registrati livelli di violenza inaccettabili in un Paese evoluto.

Un altro tema di riflessione, non ultimo per importanza, è l’Islam. Su di esso non esiste una riflessione che possa definirsi neutra. Mentre le nostre Chiese purtroppo sono vuote, e devono restarlo per decreto ancora per qualche giorno, una donna osa scendere dall’aereo che la riporta a casa, avvolta dalla sua tunica verde chiamata jilbab, simbolo di un’altra e diversa identità religiosa. Per giunta, scelta. Quanto liberamente o meno, non importa.

È un’identità che ci spiazza, perché non ci conforta e non è prevedibile, perché pochi di noi, fortunatamente, conoscono quello che accade nella mente di un prigioniero, quando è in uno stato di costrizione mentale e fisica per un periodo così prolungato. Ma si può di certo intuire che il Corano possa averle dato la forza di superare questa prova così drammatica.

Pochissimi dunque potrebbero giudicare, molti lo hanno fatto inopportunamente: io credo che oggi, su questa vicenda, per rispetto del lavoro delle intelligence, per rispetto della famiglia e degli affetti più cari, occorra spegnere i riflettori il prima possibile. Perché ciò che conta davvero è che Silvia è viva, tra noi.

SOCIAL TALK

Lunedì 18 maggio alle 18.30 appuntamento in diretta Facebook con l’amico Sergio Venturi, ex assessore regionale e da pochi giorni ex Commissario ad acta per la gestione dell’emergenza Coronavirus in Emilia-Romagna. Una chiacchierata a 360 gradi dalla sanità allo sport, senza tralasciare qualche aspetto più personale.

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