Informativa del Presidente Stefano Bonaccini

Strategia per la ripresa economica in Emilia-Romagna

Nella giornata di martedì 28 aprile si è tenuta l’informativa del Presidente Stefano Bonaccini sull’emergenza sanitaria presso l’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Ritengo utile pubblicare qui l’intervento completo del Presidente, che può rappresentare un contributo utile e completo. Non solo fotografa l’emergenza sanitaria, ma delinea una strategia di ripresa economica, anche grazie a investimenti pubblici per un valore di 14 miliardi di euro nel triennio 2020-2022.

– Quasi un miliardo per la sanità: 748 milioni dal 2020 con l’accordo di programma già sottoscritto e ulteriori 147 per il biennio successivo.
– Circa mezzo miliardo di euro per l’edilizia scolastica.
– Quasi 6 miliardi e mezzo di euro di investimenti per la mobilità nel triennio, tra ferro, gomma e rinnovo mezzi.
– Oltre 360 milioni di euro di interventi per la difesa del suolo, due terzi dei quali già in corso o con opere appaltate, il resto in attesa che il ministero sblocchi le risorse per il dissesto idrogeologico.
– Oltre 134 milioni di euro per l’efficientamento energetico, quasi 110 dei quali già impiegati in opere in corso.
– Oltre 90 milioni per la rigenerazione urbana, a cui vanno aggiunti interventi minori ma non meno importanti per le aree interne e per interventi nei piccoli comuni per altri 70 milioni.
– Oltre 570 milioni per gli investimenti in agricoltura, la più parte dei quali a favore del sistema delle bonifiche e delle strutture irrigue: tutte opere già finanziate e in molti casi avviate o da appaltare.
– 115 milioni per la casa.
– Oltre 1 miliardo e mezzo a sostegno degli investimenti delle imprese, 122 per il tecnopolo di Bologna.
– 140 milioni per il turismo, a partire dagli 80 per le strutture alberghiere e i 44 del waterfront (lungomare).
– Quasi 100 per lo sport, 34 per la cultura, quasi 20 per l’agenda digitale.
– 2,2 miliardi per completare definitivamente in due anni la ricostruzione post sisma, pur realizzata in larga parte: 950 di ricostruzione pubblica per circa 1.000 cantieri, 900 milioni per abitazioni e piccole attività economiche, 350 per le attività produttive.

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