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Segnali di ripartenza per l’avvio della fase 2

Questa settimana l’aula di Montecitorio ha approvato con il voto favorevole di tutti i gruppi politici, la conversione in legge del Decreto recante “disposizioni urgenti per l’organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 e delle finali ATP Torino 2021-2025, nonché in materia di divieto di pubblicizzazione parassitaria”, cosiddetto Dl Olimpiadi. Un provvedimento che ho seguito in prima persona con il relatore, nonché collega di partito, Roger De Menech.

La conversione in legge del decreto che riguarda grandi eventi sportivi, potrebbe risultare anacronistica a causa del difficile contesto in cui si trova il nostro Paese in questo momento. Stiamo vivendo mesi di eccezionale emergenza sanitaria, come mai successo prima; non sarà mai abbastanza il nostro ringraziamento a tutti gli operatori sanitari che in queste settimane stanno lavorando incessantemente per sconfiggere il virus e il mio pensiero ogni giorno va a tutti coloro che non ce l’hanno fatta e alle loro famiglie. Commissioni, tavoli di lavoro, Regioni e il comitato di esperti sono al lavoro per affrontare l’emergenza non solo sanitaria, ma conseguentemente economica e sociale e stanno operando per l’avvio della fase 2 dopo il lungo lockdown.

In questo difficile contesto, però, ritengo che sia importante programmare obiettivi di medio e lungo periodo. Parlare oggi di Olimpiadi Milano Cortina 2026 è un segnale positivo, di speranza. Un auspicio che presto potremo ricominciare a ricercare una nuova normalità di cui tutti abbiamo bisogno. I Giochi olimpici e paralimpici rappresentano il grande evento sportivo internazionale e, per questo motivo, possono rappresentare un valore aggiunto fondamentale da un punto di vista economico, culturale, sociale e educativo per l’Italia. Un investimento sul futuro di tutto il nostro Paese, non solo delle comunità e dei territori coinvolti dalla manifestazione.

Essi rappresentano un volano per l’economia di questo Paese e sono una leva fondamentale di innovazione, competitività e occupazione, attraverso il potenziamento infrastrutturale e degli impianti sportivi, la creazione di nuovi posti di lavoro e la generazione di operazioni di marketing e di promozione del territorio. Per fare un esempio specifico, sono emblematici i dati di una ricerca dell’Unione industriali sulle Olimpiadi di Torino 2006: si calcolano 1,5 milioni di turisti sul territorio, con il coinvolgimento di 3 miliardi di telespettatori. Sono stati creati 57mila posti di lavoro, con un valore aggiunto di ben 17 miliardi di euro.

Per approfondire il provvedimento approvato alla Camera, vi lascio qui il video integrale del mio intervento di mercoledì mattina e qui una nota stampa.

NOTIZIE DAL DISTRETTO CERAMICO

Come accennavo prima, il prossimo passo sarà prepararsi tempestivamente all’avvio della fase 2. La condizione fondamentale sarà garantire a lavoratori e cittadini la necessaria sicurezza per evitare un nuova diffusione del contagio. Nel distretto ceramico emiliano-romagnolo le rappresentanze sindacali e Confindustria ceramica da qualche giorno hanno sottoscritto un protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. In virtù di questo accordo il Governo avrà la capacità, già nelle prossime ore, di prendere in considerazione la possibilità riattivare la produzione laddove siano rispettate le condizioni contenute nel ‘Protocollo Nazionale per l’adozione nei luoghi di lavoro di misure preventive anti-contagio idonee a garantire la ripresa in sicurezza dell’attività produttiva’ prima del 4 maggio.

Un documento dall’alto valore, che dimostra come si possa tenere insieme la dimensione industriale e l’esigenza produttiva, rispondendo alla fortissima competizione internazionale – altri paesi diretti concorrenti come la Spagna hanno già riaperto gli stabilimenti e la produzione, mentre in Germania, Polonia e altri Paesi dell’est europeo non l’hanno mai fermata- compatibilmente con un bene primario fondamentale come la salute dei cittadini e dei lavoratori e garantendo adeguati livelli di protezione e sicurezza personale.

La ceramica -e chi conosce e vive il distretto ceramico conosce bene il settore e il suo impatto economico sul territorio- esporta Made in Italy per oltre l’80% del suo fatturato, occupa in modo diretto circa 21.000 addetti, che in questa situazione di crisi sono in 14.000 in cassa integrazione a zero ore e 7.700 tra cassa integrazione e lavoro agile. Nasce da qui la necessità di ripartire con l’attività produttiva per avere la facoltà di mantenere quote di mercato importanti e vitali per la tenuta dell’intero settore ceramico nazionale e salvaguardare conseguentemente l’occupazione nel comparto.

LINK UTILI

Aiuti alle Piccole e medie imprese per le richieste sotto i 25mila euro: sul sito del Ministero dello sviluppo economico è possibile scaricare il modulo da inviare alle proprie banche per richiedere il finanziamento. A disposizione fino a 25mila euro per imprese, artigiani, autonomi e professionisti come previsto nel dl Liquidità. Un emendamento del dl Cura Italia ha esteso anche alle imprese agricole di avvalersi in maniera diretta degli interventi del Fondo di Garanzia.

Circolare ABI (Associazione bancaria italiana): come accedere ai finanziamenti bancari per la liquidità fino a 25.000 euro garantiti dal Fondo di garanzia per le PMI.

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